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14. COSTITUZIONI IRIDOLOGICHE, BIOTIPOLOGIE CROMATICHE

Marzo 04, 2012 Author: admin Category: Iridologia Psicosomatica  0 Comments

Lo studio del “terreno” individuale è uno dei tre pilastri dell’iridologia ( le mappe iridologiche e i segni iridologici sono gli altri due) e rappresenta una fonte di informazioni tra le più attendibili, in una materia ancora per molti aspetti empirica e quindi passibile di interpretazioni non corrette.
L’iride si forma fra la 14a e la 16a settimana di vita fetale e comprende due sistemi antagonisti muscolari:il muscolo dilatatore e muscolo costrittore (sfintere ).
I neonati hanno sempre gli occhi chiri perché non si è ancora formato il pigmento degli strati superficiali. Col passare del tempo aumenta il contenuto di fibre collagene e le cellule cromatofore iniziano a produrre il pigmento dello stroma e l’iride cambia colore fino al raggiungimento del suo colore definitivo attorno ai due anni di vita (in alcuni casi anche fino ai sette anni).In realtà comunque il colore dell’iride cambia fisiologicamente in modo impercettibile sino al 50° anno circa di vita.(Doverosamente è altrettanto importante però rilevare che alcune colorazioni dell’iride non sono imputabili a pigmenti specifici; ma a sostanze con proprietà opposte ai pigmenti ,cioè la loro possibile “perforabilità ” dalla luce.)

Esiste una grande varietà di sfumature per ogni colore, di iridi policrome ed eterocromiche.
Infatti a determinare il colore dell’iride concorrono la pigmentazione del suo strato profondo e il pigmento che può essere presente negli strati superficiali.
Nell’albinismo , per mancanza o riduzione genetica del pigmento, l’iride è quasi trasparente: appare il colore rosso del fondo dell’occhio e dei vasi sanguigni.
Hauser (iridolodo della scuola tedesca) sottolinea ( cosa ben nota ) che le iridi scure – come del resto la pigmentazione scura della pelle- caratterizzano le popolazioni che devono difendersi dal caldo, mentre le iridi chiare – corrispondenti a pigmentazione chiara della pelle – ,quelle che devono difendersi dal freddo. L’incontro delle due “razze” ha generato individui con iridi miste.
La classificazione secondo le costituzioni abbraccia tutte le iridi: vale a dire che si appartiene sempre a un certo tipo o sottotipo, e ognuno di questi presenta predisposizioni specifiche, e persino un modo specifico di guarire.

Vi sono, secondo questa classificazione, tre grandi gruppi che possono essere definiti:
· costituzione linfatica(iride azzurra),
· costituzione ematogena (iride scura)
· costituzione mista

L’ iride azzurra comprende azzurro chiaro, azzurro scuro, azzurro-grigio, grigio di varie tonalità , verde , giallo) ,l’ iride scura i colori dal nocciola al mogano,le iridi miste sono apparentemente scure, ma ad un esame attento mostrano che sotto il colore scuro traspare il colore chiaro.
A queste si può aggiungere la costituzione eterocromica (più rara delle soprindicate), quando appare una variazione del colore dell’iride rispetto al resto : è particolarmente significativa uando non consiste semplicemente in una variazione di tonalità , ma in un cambiamento sostanziale del colore: scura in occhi chiari, chiara in occhi scuri. L’eterocromia è congenita e può essere completa, centrale, periferica, settoriale o anulare.


Iride Chiara
Iride Scura
Iride Mista

Iride Eterocromatica

L’eterocromia è detta completa quando interessa l’intera iride (eterocromia rispetto all’altra iride); incompleta quando riguarda una parte di una o entrambe le iridi; centrale quando riguarda l’iride pupillare; periferica nell’iride ciliare, anulare quando limitata ad un anello, settoriale quando riguardaun settore dell’iride.
Indica una debolezza costituzionale, una predisposizione patologica degli organi corrispondenti alla zona eterocromica: chiare infiammazioni, grigiastre insufficienza funzionale, scure patologie croniche e degenerative, rosse tendenze emorragiche, gialle disfunzioni.L’eterocromia completa depone per una non perfetta armonia psicofisica.

Diversa lettura degli occhi chiari e scuri

Gli occhi chiari e scuri si mostrano in modo diverso a chi li osserva.
Gli occhi scuri (iride ematogena) presentano una superficie non trasparente, perché pigmentata: i pigmenti formano come un tappeto che copre tutta la superficie in modo più o meno omogeneo e non fa trasparire la struttura sottostante se non in corrispondenza di lacune o in corrispondenza di zone depigmentate che permettono alla zona sottostante di trasparire.
Dalle iridi chiare (con poco o senza pigmento superficiale, tanto è vero che affiora il colore fondamentale azzurro o grigio) vediamo le strutture sottostanti: le “fibre” bianchicce che normalmente non si vedono negli occhi scuri, altro non sono che i vasi sanguigni (arterie) che hanno nell’iride un decorso superficiale e si rendono visibili per la trasparenza del tessuto.
Josef Deck* ha definito i tipi costituzionali come genotipi, ovvero caratteri legati all’ereditarietà e non modificabili nel corso della vita.
Questo fatto non rappresenta comunque una novità , dato che già i primi studi sui caratteri ereditari del famoso Mendel riguardavano tra gli altri il colore degli occhi.
La facilità di lettura di alterazioni iridologiche è così anche determinata dalla costituzione dell’iride nella sua colorazione.
Le linfatiche o miste sono, per loro natura stessa, chiare e quindi più intellegibili rispetto ad un’iride ematogena
Nell’iride chiara si possono distinguere quattro sottogruppi:

1. Iride linfatica pura: la siepe appare chiara e nettamente definita.

2. Iride idrogenoide: nella zona ciliare formazioni bianche o biancastre (stracci, nubi, fiocchi). Indice di depositi di sali di calcio nel tessuto connettivale e nelle articolazioni con conseguente e dannoso accumulo di acqua nei tessuti.

3. Iride connettivale ipostenica: somma della linfatica pura con particolare diradamento delle fibre radiali con numerose lacune. Soggetti predisposti a fratture e a distorsioni articolari e di facile affaticamento fisico.

4. Iride neurogena: somma della linfatica pura con una particolare sottigliezza delle fibre radiali, che decorrono descrivendo piccoli zig-zag. Si notano inoltre piccoli anelli da stress contigui alle fibre radiali sottoforma di increspature in persone con stati di tensione, incapaci di distendersi nuovamente. L’origine di tale specie può essere genetica (figli di genitori stressati), ma nella grande maggioranza dei casi è anche indicativa di un buon grado di sensibilità e finezza d’animo.
Da un punto di vista psichico, la costituzione ematogena è più impulsiva della linfatica e più portata agli eccessi; mentre a quest’ultima (linfatica) corrisponde una continua ruminazione di pensieri; un’atteggiamento più ponderato nel bene e nel male; più afflitto perciò soprattutto da manie, torture mentali e riflessioni ricorrenti. L’iride mista è più incline alla collera, ma, come qualità , possiede un grande coraggio nei momenti di difficoltà.


1)iride (quasi) pura
2) iride idrogenoide
3) iride connettivale ipostenica
4) iride neurogena

Secondo Ippocrate le malattie si potevano classificare in due gruppi:
* di origine linfatica: adenoidi, polipi nasali, tonsilliti, rigonfiamenti linfonodali sul collo e a livello intestinale, disturbi respiratori recidivanti, dismetabolismo dell’acido urico, problemi reumatici con sofferenza di cuore e reni.*

di origine ematogena: malattie derivanti dal sangue o del sangue quali la linfopenia, leucopenia, disturbi epatobiliari, vene varicose, disturbi circolatori di vario genere come l’ipertensione arteriosa e iperlipidemia, malattie metaboliche come la gotta e il diabete.
Ovviamente ciò sta a determinarne la predisposizione del soggetto, si potrebbe dire i suoi punti deboli.

L’iride mista, generalmente verde e/o grigia secondo svariate combinazioni di sfumature di colore, somma problemi di origine linfatica ed ematica. Principalmente però in disfunzioni della sfera biliare e digestiva. Ottima struttura muscolare.

ASPETTI PSICHICI NELLA BIOTIPOLOGIA CROMATICA

L’occhio chiaro è trasparente e lascia affiorare la struttura sottostante: è incline alla razionalità , alla coerenza, alle scelte chiare, alle distinzioni (presenta una vasta gamma di colori).Si riversa verso l’ambiente, il gruppo sociale .L’occhio scuro nasconde la struttura ed è quindi più uniforme. E’ associabile ad una personalità più insondabile e profonda. E’ incline al dubbio, alla complessità , ad una comprensione che cerca di andare oltre la superficie della ragione con l’intuizione e la meditazione.E’ polarizzato verso l’istintualità , l’emotività , il gruppo familiare, il clan.
L’occhio eterocromatico presenta originalità , talento, eclettismo, variabilità , superficialità , incostanza, narcisismo, esibizionismo, talvolta sregolatezze di vita, difficoltà sociali, atteggiamenti provocatori.
Spesso a questo tipo appartengono gli artisti.

1) iride (quasi) pura
2) iride idrogenoide
3) iride connettivale ipostenica
4) iride neurogena

15. ANATOMIA DELL’OCCHIO E IN PARTICOLARE DELL’IRIDE

Marzo 04, 2012 Author: admin Category: Iridologia Psicosomatica  0 Comments

Ecco una schematica rappresentazione del bulbo oculare in sezione:

1. CORNEA: è la prima lente dell’occhio, totalmente trasparente, posta davanti all’iride.

2. UMOR ACQUEO: liquido che dà pressione all’occhio.

3. IRIDE: è il “diaframma colorato” dell’occhio che delimita la pupilla.

4. CRISTALLINO: è la lente che permette di mettere a fuoco gli oggetti a diverse distanze contraendosi e rilassandosi.

5. UMOR VITREO: un “gel” di sostegno che “riempie l’orbita.

6. RETINA: è la parte nervosa, la”pellicola” dell’occhio.

7. SCLERA: è la struttura di sostegno dell’occhio, ricoperta anteriormente dalla congiuntiva.

8. NERVO OTTICO: è la struttura di comunicazione con il cervello.

9. PAPILLA OTTICA: l’inserzione del nervo ottico nella retina.

10. MACULA: l’area più sensibile della retina, trasmette l’80% delle informazioni nervose.

E dell’occhio come appare a noi frontalmente:

1. CORNEA- trasparente 2. UMORE ACQUEO – invisibile 3. IRIDE – la parte colorata

4. PUPILLA- foro per il passaggio dei raggi luminosi

IRIDE

L’iride è una struttura circolare, posta dietro la cornea ed anteriormente al cristallino. Al centro dell’iride si trova un’apertura circolare, la pupilla, che permette il passaggio dei raggi luminosi e ne regola l’intensità per mezzo dei muscoli ciliari, che fanno parte dell’iride e che consentono i movimenti di apertura e chiusura della pupilla.
L’iride ha un diametro di circa 12 millimetri ed uno spessore medio di 0,3 millimetri, che non è uniforme su tutta l’iride: la superficie anteriore non è piatta, ma è simile a quella di un vulcano sui generis, e pertanto presenta un rilievo.Quanto più il rilievo è accentuato, tanto più i due versanti interno (area pupillare) ed esterno (area ciliare) formeranno al loro incontro un angolo acuto,( detto angolo di Fuchs).Quanto più il rilievo è ridotto, tanto più l’angolo sarà smussato o appiattito.

Spesso questo crinale è demarcato da una struttura a cordoncino, più o meno visibile e completa lungo l’orlo del cratere, che la scuola del dott. Magnano chiama “siepe” ( da alcune scuole è denominata collaretto o corona), in quanto come una recinzione delimita il versante interno e quello esterno del vulcano.A volte la siepe manca.
L’iride risulta formata da tre strati di tessuto sovrapposto, che dalla faccia anteriore alla posteriore sono: l’endotelio, lo stroma e l’epitelio.
L”endotelio è la parte anteriore dell’iride, quella visibile e colorata, lo stroma è la parte intermedia ed è costituita da tessuto connettivo fortemente vascolarizzato ed innervato e contiene il muscolo che consente alla pupilla di restringersi.
Lo stroma è la parte fondamentale dell’iride: è costituito da un tessuto connettivo fibrillare: le cosiddette”fibre” dell’iride, ben visibili negli occhi chiari, non sono altro che arterie ricoperte da guaine di collagene.
Quando le guaine sono incomplete, il colore del sangue può trasparire.
L’epitelio, che sostanzialmente è una continuazione della retina è composto da due foglietti colorati, che in corrispondenza della pupilla formano l’orlo pupillare interno. Esso è l’estrema propaggine della retina ed è innervato nel sistema nervoso centrale, come il muscolo dilatatore ed il muscolo costrittore (sfintere) della pupilla , innervati rispettivamente dal sistema parasimpatico e dal sistema simpatico.

 

16. DIAGNOSI IRIDOLOGICHE

Marzo 04, 2012 Author: admin Category: Iridologia Psicosomatica  0 Comments

È anzitutto opportuno notare che, accanto alle altre scienze nell’ambito della medicina “alternativa”, l’iridologia si pone con una sua peculiarità : si basa sull’osservazione della parte anteriore dell’occhio, l’unico organo non ricoperto da membrane opache, nel pieno svolgimento delle sue funzioni biologiche.
Dall’esame iridologico si possono ottenere informazioni relative ad ogni aspetto del soggetto osservato, di cui si possono delineare pertanto aspetti genetici e costituzionali, predisposizioni, caratteristiche energetiche; l’irido- diagnosi può inoltre valutare personalità e difese, ma anche aspetti contingenti quali stress, ansia, tono dell’umore, turbe psichiche, défaillaces e patologie in atto.
L’iridodiagnosi permette quindi anche una diagnosi nosologica e di patologie relative ai singoli organi e apparati, sul modello della medicina ufficiale. Nota il dott. Magnano:”E’ proprio quest’ ultima possibilità quella che ha polarizzato l’interesse della maggior parte degli iridologi e quindi l’iridodiagnosi è stata utilizzata soprattutto per le diagnosi d’organo. In altre parole l’iridologia, nata in un contesto diverso da quello della medicina ufficiale, è stata risucchiata da questa nel suo ambito e non ha saputo sviluppare le proprie premesse ed evolversi compiutamente.”
Tuttavia le diagnosi d’organo sono possibili con maggiore precisione e certezza rispetto all’esame iridologico, con costi accessibili e scarsi inconvenienti, con le metodiche moderne della medicina: ecografia, tac, risonanza magnetica ecc. Viceversa nessuna indagine conosciuta è in grado di inquadrare come l’esame dell’iride psiche e soma dal punto di vista degli aspetti costituzionale e acquisiti. L’iridologo pertanto può disporre di un metodo per un’ampia valutazione del soggetto osservato, metodo che si delinea come l’indagine preliminare d’elezione non solo per l’ ampiezza del suo campo di indagine, in grado di scandagliare corpo e mente, ma anche per la rapidità , l’innocuità , attendibilità della diagnosi iridologica.Eppure molte scuole di iridologia hanno polarizzato il loro metodo verso la diagnosi d’organo, elaborando mappe topografiche tanto dettagliate quanto inattendibili e impraticabili, stravolgendo la natura sistemica dell’iridologia, facendone un metodo che segue le orme di chi considera il corpo non una unità ma un insieme di parti. Questo criterio è perdente: è evidente infatti che se l’iridologo vuol competere con il radiologo nel localizzare nello spazio corporeo la patologia ne esce perdente. Ma se l’iridologia sviluppa le sue reali potenzialità , quelle volte alla valutazione d’insieme, generali, secondo l’indirizzo sistemico, nessun esame potrà superare in in questi ambiti l’efficacia dell’iridodiagnosi TAC, RMN, ecografie, esame di laboratorio, radiografie, endoscopie, biopsie, scintigrafie e le altre più moderne tecnologie diagnostiche, certamente si dimostrano estremamente efficienti e precise nell’individuare stati patologici.
“In questo campo senz’altro l’iridologia ne uscirebbe ridotta a semplice Cenerentola, nella migliore delle ipotesi” osserva il prof. Birello. “Assume un ruolo decisivo, invece nel momento in cui le tecnologie di diagnosi non sono state in grado di individuare la causa del malessere del paziente”.
In campo psico-emotivo l’iride registra i messaggi nervosi che partono dall’ipotalamo e dal sistema libico (il sistema delle emozioni) rendendo possibile l’individuazione della sede delle tensioni profonde che, avvertite dai recettori del sistema nervoso centrale come potenziali pericoli per l’integrità dell’individuo, sono in grado di attivare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (asse dello stress).Questa reazione endocrina porta ad una produzione anomala di cortisolo, un ormone che da un lato aiuta a contrastare lo stress, ma dall’altro presenta dei fenomeni collaterali deleteri, quali:- ipertensione/diabete/osteoporosi/inibizione del sistema immunitario. Dunque lo stress può determinare l’insorgenza di malattie organiche: anche una valutazione energetica, facilmente effettuabile con l’esame dell’iride, può fornirci utili informazioni mettendoci in grado di intervenire prima che lo stato di abbassamento energetico sfoci in patologia.
L’organo (ad es. il fegato) non è solo visto come organo a sé stante, ma anche come organo con una caratteristica energetica individuale e con una colorazione emotiva specifica (per es. la collera). Manca dunque un equilibrio delle energie di polarità opposte, positive e negative (Yin-Yang): in questo caso un eccesso di energia Yang nel fegato.

Un caso a parte è rappresentato dalla diagnosi di patologie neoplastiche.
Si può inoltre constatare che la pupilla ha sempre una motilità spontanea che è la sintesi dell’equilibrio psicofisico del soggetto. Questo movimento spontaneo presente pressoché in ogni soggetto è spesso di lieve entità e per questo è sfuggito all’ossevazione degli iridologi, che hanno notato solo quei movimenti spontanei ampi e vistosi che a volte, ma non sempre, sono correlati a patologie neurologiche (hippus).
Per Iridochinesi si intende lo studio dei movimenti dell’iride e della pupilla (dinamica pupillare) e in particolare le caratteristiche della pulsazione pupillare le e applicazioni pratiche di queste conoscenza a fini diagnostici e terapeutici:
1. La pupilla presenta in assenza di variazioni luminose un movimento spontaneo che caratterizza il soggetto dal punto di vista psichico e fisico, definito “pulsazione pupillare”. 2. Ogni variazione psichica, biochimica, organica, si ripercuote sulla pulsazione pupillare, facendola variare. 3. Ogni patologia modifica la pulsazione pupillare. 4. Ogni farmaco fa variare la pulsazione pupillare.
Pertanto lo studio della pulsazione pupillare fornisce criteri per valutare la presenza di:
1. patologie 2. allergie 3. ipersensibilità 4. intolleranze
lo studio della pulsazione pupillare fornisce anche criteri per valutare gli effetti terapeutici di farmaci,rimedi,terapie in genere in base al loro effetto normalizzante sulla pulsazione pupillare.

L’iridochinesi è pertanto una metodica diagnostica e terapeutica. Al contrario dei segni iridologici che si formano lentamente nel tempo, i segni iridochinesici sono rapidi, facilmente analizzabili e documentabili con una opportuna attrezzatura.

RIFERIMENTI ALLA DIAGNOSI NELLA M.T.C.

Le regole diagnostiche

Per individuare la malattia, il medico deve tenere ben presenti otto regole, chiamate
“diagnostiche”. Tali regole si basano su:

Interno-esterno

· Una malattia viene considerata esterna quando si presenta a livello
superficiale, è di insorgenza spesso acuta, non ha lunga durata, non è associata a
disturbi degli organi profondi. In genere le cause sono da ricercare nei fattori
climatici, cioè freddo, vento, umidità, calore e secchezza. Per esempio, una
contrattura muscolare, la tosse, la congestione nasale sono frequentemente segni
di malattia esterna.
· Una malattia viene considerata interna quando insorge lentamente, interessa
organi interni, tende a cronicizzarsi. Anche qui possono essere chiamati in causa
i fattori climatici, però questi sono in genere secondari e subentranti ad una
situazione generale di debolezza del corpo.
· Una malattia si considera contemporaneamente interna-esterna quando a
segni esterni e superficiali si accompagna l’interessamento anche di organi
interni. Per esempio, una periartrite scapolo – omerale (senza calcificazioni
articolari) con manifestazione di una concomitante colite è una malattia
considerata “interna-esterna”.
Se una malattia esterna evolve verso l’interno (per esempio, una periartrite che si risolve con
successiva comparsa di una colite), è un segno sfavorevole.

Se, invece, una malattia interna si
superficializza (per esempio, un’asma che si risolve con successiva comparsa di eczema
cutaneo), è un segno favorevole.

Freddo-calore

· La malattia con caratteristica “freddo”(yin) spesso si presenta con: paura del
freddo, poca sete, urine chiare, colore della cute pallido, a volte diarrea e
sensazione di freddo agli arti.
· La malattia con caratteristica “calore”(yang) spesso si presenta con: occhi arrossati,
desiderio di scoprirsi, urine molto gialle, feci dure, cute del viso rossa,
irrequietezza e irritabilità, a volte febbre elevata, sete e gola secca.

Vuoto-pieno

Per “vuoto-pieno” si intende la quantità di energia yin e yang. In presenza di un vuoto(yang)
energetico, la persona riferisce che, muovendosi, la patologia si fa più acuta; in presenza di un
pieno(yin) energetico la persona riferisce che, stando ferma, la patologia si fa più acuta.
Quando si parla dei segni che caratterizzano il vuoto e il pieno,bisogna tener presente che
quando lo yin è carente ci saranno segni di eccesso di yang e viceversa.

Carattere Yin -yang

Questa regola diagnostica permette di definire il carattere della malattia.
· Carattere yin.
Avremo: cronicità, debolezza, pallore, lingua con patina bianca, poca sete,
ricerca del calore, temperatura bassa, urine chiare e abbondanti, arti freddi,
scarsa emotività, debolezza agli sforzi, digestione lenta, appetito scarso, gonfiori
addominali.
· Carattere yang.
Caratterizzato da: dolori acuti, gonfiori, evoluzione rapida, reazione esagerate
agli stimoli, cute e lingua rosse, sete, febbre, urine cariche, desiderio di fresco,
attività, voce forte, buon appetito, digestione rapida.

CONCLUSIONI

Lo scopo del medico è far ritrovare l’equilibrio energetico all’individuo.
La terapia si propone di eliminare i sintomi senza mai dimenticare che sono una
piccola parte di un intero ammalato e di
ottenere l’armonizzazione dell’uomo con la natura .

 

17. SAPERI E DOTTRINE ALLA BASE DELLE DISCIPLINE OLISTICHE

Marzo 04, 2012 Author: admin Category: Iridologia Psicosomatica  0 Comments

“Essendo tutte le cose legate da un vincolo naturale e insensibile che unisce le più lontane e le più disparate, ritengo sia impossibile conoscere le parti senza conoscere il tutto, così come è impossibile conoscere il tutto senza conoscere particolarmente le parti.”Pascal

L’approccio “tradizionale” ai problemi è di tipo meccanicistico: ovvero, un problema si analizza scomponendolo in parti sempre più piccole, in modo da poterne studiare le proprietà . Le parti sono la cosa più importante e da esse si risale alla comprensione del tutto.
Questo orientamento ha guidato gran parte della scienza e della tecnologia nel nostro secolo; pertanto è profondamente radicato nel nostro modo di pensare.
Quando ci troviamo dinanzi ad un problema, focalizziamo l’attenzione sulla parte che non funziona e cerchiamo di ripararla, ricorrendo agli specialisti.
Il Pensiero Sistemico propone una nuova maniera di guardare il mondo, per cercare di dominarne meglio la complessità :
considerare non gli elementi singoli ma l’insieme delle parti, intese come un tutto unico, concentrandosi sulle relazioni tra gli elementi piuttosto che sui singoli elementi presi separatamente.

Ciò che accomuna i metodi sistemici è una visione unitaria della realtà , una globalità armonica di cui tutto l’esistente fa parte. Le varie parti della realtà acquistano pienamente il loro significato solo se vengono inserite in questo disegno d’insieme, nella totalità .In modo particolare questa concezione è applicata all’organismo vivente: esso è un tutto in se stesso, ma non solo: é un tutto con l’universo intero.

Questa filosofia si ritrova in molte dottrine dell’antichità , tra le quali particolarmente significativa è quella del rispecchiamento tra Macrocosmo Microcosmo, secondo la quale l’universo è una totalità ed ogni suo componente lo rispecchia: ogni piccola parte del cosmo ricapitola l’universo intero. Il corpo vivente, quello umano in particolare, è il microcosmo per eccellenza: ricapitola il mondo ed è fatto quindi come un minuscolo mondo: è una totalità . Inoltre per ogni piccola componente del corpo si può dire che è parte integrante di questa totalità e che a sua volta la ricapitola: per questo un piccolo frammento del corpo (un’unghia, un capello) può darci informazioni sull’intero organismo e sull’universo intero.
La dottrina antichissima del rispecchiamento Macrocosmo/Microcosmo unisce i concetti di totalità e analogia: ogni parte completa il tutto ed ogni parte è analoga al tutto.
Quindi ogni parte del mondo si ricollega al mondo intero e a tutte le altre parti; ogni vicenda all’intero divenire e ad ogni accadimento del passato e del futuro; ogni istante alla totalità del tempo e ad ogni momento già o non ancora accaduto.Questa concezione sottende ogni tecnica mantica (un fatto qualunque se lo si sa interpretare analogicamente potrà informarci sul passato e sul futuro), ogni pratica magica (agendo su un oggetto si può agire in modo analogo su altri oggetti, agendo su un corpo si può agire in modo analogo su altri corpi, agendo su una parte di un corpo sulla totalità del corpo stesso).Sempre a questo modo di interpretare la realtà si rifà il principio delle “segnature” in base al quale si individuava nell’antichità , ma anche nel Medioevo e nel Rinascimento, l’erba indicata nella cura delle varie affezioni: si dovevano cogliere analogie tra la pianta e la parte del corpo che essa poteva curare: così nelle foglie della “polmonaria” (utilizzata contro le affezioni del polmone) si individuava una corrispondenza con la struttura alveolare dei polmoni, nell’eufrasia si scorgeva l’occhio, nel gheriglio della noce il cervello.

Ogni parte del corpo umano può essere utilizzata per agire sull’intero corpo o su altre parti del corpo, o per conoscere il resto del corpo o altre parti del corpo.

Con le “fatture” quel che viene fatto d una parte del corpo ( peli, capelli, sangue) o ad una raffigurazione del corpo (fotografia, statua di cera ecc. meglio se venuta in contatto con peli, capelli ecc) viene fatto a tutto il corpo.Questo modo di interpretare i fatti, oggi considerato irrazionale e superstizioso, per millenni è stato parte essenziale delle conoscenze, non solo esoteriche, ha avuto una rifioritura nel Rinascimento e in realtà non è mai scomparso: oggi ritorna in chiave moderna, sfrondato dalle componenti esoteriche,magiche, divinatorie (che tendono però qua e là a riapparire) nella concezione olistica.Al centro dei metodi di indagine olistiche c’è, più o meno consapevole, questo presupposto:se l’individuo è una totalità, ogni parte del corpo parlerà dell’intero individuo .
Alcune parti del corpo potranno poi possedere in modo straordinario questa peculiarità , e divenire materia privilegiata di indagine: così l’occhio e l’iride (iridologia) la mano (chirologia, versione moderna della chiromanzia) il piede, l’orecchio, la lingua e altre parti del corpo.Queste letture moderne delle condizioni generali organiche attraverso l’osservazione di singole parti e singoli segni fanno parte di molte metodiche olistiche (riflessologia, auricoloterapia ecc).
Naturalmente la moderne concezioni olistiche non si rifanno esplicitamente alla visione del rispecchiamento macrocosmo/microcosmo, e gli stessi assertori dell’olismo forse la sentono estranea alla loro formazione e al loro sapere, essa tuttavia probabilmente rimane come un nascosto o dimenticato retroterra culturale che più o meno inconsciamente ispira intuizioni e ricerche: le acquisizioni a cui si perviene cercano poi una legittimazione confrontandosi con i paradigmi scientifici attuali.

A) LE BASI SCIENTICHE DELL’IRIDODIAGNOSI
TEORIA EMBRIOLOGICA,TEORIA NERVOSA; TEORIA UMORALE TEORIA TOPOGRAFICA

L’iride è un organo dell’occhio che ha il compito di regolare la dilatazione della pupilla, in base all’afflusso di luce sulla retina, la quale, situata posteriormente, invia, tramite il nervo ottico, l’informazione visiva al cervello:essa ha quindi funzione analoga a quella del diaframma di una macchina fotografica.Il cristallino, situato dietro l’iride, ha il compito di mettere a fuoco le immagini sulla retina.
L’iridologia consiste nella lettura della morfologia e del cromatismo dell’iride come fonte di informazioni relative alle caratteristiche generali del soggetto, in armonia con una concezione olistica e sistemica.
Secondo questa visione, l’iridologia risponde alle esigenze delle metodiche naturali, che richiedono informazioni sugli aspetti generali dell’individuo, più che sulle condizioni dei singoli organi.Attraverso la lettura dell’iride possiamo individuare ereditarietà , terreno, età biologica, stato energetico e aspetti psichici del soggetto.
Come può l’osservazione dell’iride darci informazioni sullo stato di salute generale dell’intero organismo e dei vari organi, come si può trovare una spiegazione ai presupposti dell’iridologia che siano inquadrabili all’interno del sapere moderno, in particolare della biologia, della fisiologia, dell’anatomia?

In realtà i presupposti dell’indagine iridologica ( “dall’osservazione dell’iride è possibile trarre informazioni sullo stato di salute dell’intero organismo”) possono essere inquadrati coerentemente all’interno delle attuali conoscenze biologiche e a riguardo possono essere proposte almeno quattro teorie, le quali non sono in contrasto tra loro ma possono integrarsi: teoria genetica, teoria embriologica, teoria nervosa, teoria umorale-vascolare.

TEORIA GENETICO- EMBRIOLOGICA

Il patrimonio genetico determina a livello dell’iride caratteristiche strutturali e morfologiche specifiche, facilmente visibili e analizzabili, che permettono di individuare le caratteristiche della costituzione generale del soggetto: così una debolezza genetica del tessuto connettivo si può manifestare ed essere colta nella trama lassa della struttura dell’iride, e varie caratteristiche possono essere colte in modo simile.

L’iride prende origine da due foglietti embrionari: l’ectoderma (neuroectoderma), da cui deriva il sistema nervoso, il mesoderma da cui prendono origine tessuto connettivo, vasi , muscoli,organi riproduttivi ed escretori, sangue, midollo osseo.Partendo dall’ipotesi che strutture che prendono origine dagli stessi foglietti embrionali hanno caratteristiche comuni, l’iride, per la sua formazione embriologica in comune con tante strutture vitali, è uno schedario ideale sul quale si possono rintracciare e leggere le tendenze costituzionali fondamentali: infatti vi si potranno leggere le caratteristiche strutturali – ad es. – dei vasi e del sistema circolatorio, del sistema nervoso, del tessuto connettivo, dei muscoli, strutture che entrano a far parte di vari organi e apparati e interagiscono con tutte le parti del corpo.
L’ipotesi genetico – embriologica in sintesi afferma:nell’iride si possono valutare facilmente (per le sue caratteristiche strutturali e la sua accessibilità all’indagine) caratteristiche strutturali su base genetica.
Queste caratteristiche riguarderanno non solo l’iride, ma tutto il corpo, in particolare le strutture che hanno preso origine dagli stessi foglietti embrionali da cui prende origine l’iride, le quale sono tra le più importanti e sono ampiamente distribuite nell’intero organismo (sistema nervoso, tessuto connettivo, vasi, sangue ): pertanto questo rende possibile una valutazione complessiva dell’intero organismo.

TEORIA NERVOSA

L’iride è riccamente innervata con fibre afferenti ed efferenti. Le fibre nervose che collegano il sistema nervoso centrale all’iride possono agire in vario modo: sui vasi dell’iride, sui muscoli lisci intrinseci dell’iride (muscolo sfintere e muscolo dilatatore). Pertanto possono modificare con le loro stimolazioni la struttura dell’iride.Nel 1954, Lang, presso l’Università di Heidelberg, dimostrò l’esistenzadelle connessioni nervose di tutte le parti del corpo con l’iride: l’iridologia, pur essendo nata e sviluppatasi attraverso osservazioni empiriche, trovò fondamenta su concreti presupposti scientifici.Se si ipotizza che i centri nervosi dell’iride (centro simpatico e centro parasimpatico) possano essere influenzati dagli stimoli nervosi provenienti dalle varie parti del corpo, potremo avere una spiegazione della ripercussione sull’iride della condizione di salute dei vari organi.Secondo questa ipotesi dalle strutture organiche squilibrate o affette da patologie partono stimoli nervosi anomali diretti al sistema nervoso centrale; dal sistema nervoso centrale partono in risposta stimoli diretti ai centri simpatico e parasimpatico dell’iride. Da questi partono stimoli che agiscono attraverso le fibre simpatiche e parasimpatiche afferenti all’iride sui vasi e sulla muscolatura dell’iride, modificandone la struttura.

In questo modo, attraverso stimoli nervosi, alterazioni organiche varie possono modificare l’iride ed essere pertanto segnalate ed individuate attraverso l’indagine iridologica.

TEORIA UMORALE-VASCOLARE

Secondo questa teoria gli organi ammalati liberano sostanze tossiche che , trasportate dall’arteria oftalmica all’iride, che è riccamente vascolarizzata, ne modificano l’aspetto e la struttura.
Le quattro teorie esposte si integrano e si completano reciprocamente.La teoria genetica ed embriologica permette di capire come l’iride possa fornirci informazioni sugli aspetti genetici e costituzionali dell’intero organismo.La teoria nervosa e umorale-vascolare spiega la possibilità dell’iride di segnalare squilibri, alterazioni e patologie acquisite.

TEORIA TOPOGRAFICA

Nell’iride, come vedremo, si può rintracciare una mappa topografica dell’intero corpo e i vari squilibri organici vengono non solo evidenziati sull’iride in modo non localizzato, ma anche in modo localizzato: proiettati cioè nella zona dell’iride corrispondente topograficamente alla localizzazione dell’organo o apparato alterato nella funzione.Anche la localizzazione topografica dell’iride può essere inserita in una teoria coerente con la fisiologia.I fisiologi hanno da tempo evidenziato una rappresentazione del corpo nelle area motorie e sensoriali del cervello.Si può supporre che gli stimoli afferenti all’area sensoriale del cervello dai vari distretti organici secondo una precisa topografia, vengano inviati in modo da conservare la localizzazione topografica ai centri simpatici e parasimpatici dell’iride: da qui poi nuovi stimoli verrebbero inviati alla muscolatura e ai vasi iridei che si trovano nell’iride nelle aree di localizzazione corrispondenti agli organi da cui lo stimolo afferente sensitivo hapreso origine . Eventuali stimoli abnormi in partenza da un organo determinerebbero alla fine modificazioni iridee a livello della zona iridea corrispondente alla localizzazione sull’iride di detto organo.

B)CENNI ALLA STORIA DELL’IRIDOLOGIA

La storia dell’iridologia nel mondo occidentale inizia con il filosofo greco Ippocrate di Cos (460-377 a .C), considerato discendente di Esculapio,fondatore della medicina occidentale.I sacerdoti egizi come quelli mesopotamici vedevano nell’iride una proiezione della volta stellare e vi studiavano le influenze costituzionali che derivavano dal tema natale.In Cina la medicina aveva sempre utilizzato l’occhio come rivelatore degli organi e dei visceri, rapportati ai cinque movimenti; nel 1724 comparve addirittura un saggio dell’imperatore Chen Lung che descrive questo tipo di valutazione energetica.

L’iridologia moderna nasce grazie al medico ungherese Inaz von Peczely.Costui era riuscito a stabilire, studiando numerosi casi, che esistevano precise relazioni tra certe malattie e determinate parti dell’iride.Si sviluppò soprattutto in Germania a partire dal 1880; solo successivamente, e lentamente, approdò anche in Italia.Ogni scuola si serve di mappe dell’iride più o meno dettagliate.
In Italia grande impulso all’iridologia è stato data dal dott. Siegfried Rizzi (1915-1987), antesignano di questa scienza nel nostro Paese e fondatore insieme ai suoi più stretti collaboratori, il dott. Enzo Di Spazio e il dott. Bernardo Lembo, dell’Associazione Iridologica Italiana.Un altro studioso italiano è padre Emilio Ratti, di chiara impostazione tedesca.

C)L’IRIDE E I SUOI PIANI DI LETTURA

(schema interpretativo della lettura dell’iride secondo le varie specializzazioni.)
L’esame della struttura morfologica e cromatica dell’iride, dei suoi segni che si possono rilevare sia sull’iride, sia sulla sclera e nella sottopalpebra, può orientarci a diverse interpretazioni. Eccole :

IRIDOLOGIA COSTITUZIONALE

Diagnosi funzionale e settoriale dei vari organi e apparati con analisi di possibili terreni vulnerabili del soggetto in esame.

IRIDOLOGIA PSICOSOMATICA

Incorpora nell’indagine iridea quanto detto per l’iridologia costituzionale e la completa con l’analisi psicocomportamentale, del carattere e con la ricerca dei traumi fisici e psichici.

IRIDOLOGIA PSICOLOGICA e IRIDOLOGIA DINAMICA

Tutta l’iride è leggibile in chiave psicologica, scrive il dott. Sebastiano Magnano nella prefazione del suo libro Iridologia Psicologica. E’ stato uno dei primi ricercatori ad aprire nuovi piani di lettura, permettendo con i suoi studi di giungere a maggiori conscenze della sfera psicologica, creando un metodo di analisi, ampio e preciso, della personalità dell’individuo.L’iridologia dinamica è senz’altro una significativa e fertile acquisizione iridologica: in quanto l’iride è dotata di motilità .Questa motilità è facilmente osservabile e misurabile e può fornirci informazioni importanti sullo psichismo, sulla fisiologia, sulla fisiopatologia del soggetto osservato.

IRIDOLOGIA BIO-ENERGETICA

Attraverso la lettura dell’iride si analizza la sinergia fra tre strutture fondamentali: il corpo fisico, l’energia vitale, la psiche.

IRIDOLOGIA MULTIDIMENSIONALE

Siamo arrivati alla possibilità di risalire dall’iride con buona approssimazione all’epoca o al momento di possibili traumi che una persona abbia eventualmente subito nel corso della sua vita e che lasciano una impronta nei settori che dividono l’iride e riflettono lo stato dei nostri organi e della psiche, consentendo di intervenire con mirati interventi terapeutici.

IRIDOLOGIA ESOTERICA

Si occupa di tante tematiche che esulano da un’applicazione strettamente medica dell’iridologia, scrive sulle pagine del suo sito il dr. Mario Capellin, noto ricercatore. Attraverso l’occhio, lo specchio dell’anima, si rintracciano nei segni le correlazioni con l’astrologia, con la simbologia del corpo umano, con l’analisi del cronorischio ( Lo Rito,1993) modificato: integrando le conoscenze astrologiche e karmiche.

IRIDOLOGIA SPIRITUALE

Secondo taluni studiosi (dott. Daniele Lo Rito), oltre ricevere segnali sulla nostra salute psico-fisica, sarebbe possibile vedere nell’iride il riflesso delle difficoltà che l’uomo incontra lungo il sentiero spirituale.
Vi sono poi altri metodi d’analisi che ci portano alla diagnosi con l’indicazione sul come operare direttamente attraverso l’iride, con la tecnica della foto-stimolazione (dott. Vincenzo Di Spazio) che possono consentire di risolvere patologie di natura psicosomatica.

Nebulosa

Occhio di Iside

Imperatore Chen Lung

Ippocrate di Cos

Inaz Von Peczely

Lo Rito Daniele

CENNI STORICI SULLA STRUMENTAZIONE IRIDOLOGICA

Nell’ottocento , ai tempi del medico ungherese Ignaz von Peczely, l’unico strumento per esaminare l’iride era la lente a due o tre ingrandimenti. L’esame veniva effettuato alla luce diurna e, per fissare quanto visto sull’iride, si elaboravano disegni a colori raffiguranti tutti i segni e le macchie rilevati sull’iride stessa.I vecchi iridologi ci hanno lasciato disegni con delle variazioni cromatiche, che sono dei capolavori e con dei dettagli paragonabili a quelli rilevati, più tardi,con le fotocamere.
Dopo gli anni trenta troviamo due tipi di strumenti: il microscopio ad ottica intercambiabile e la lampada a fessura. Si inizia l’uso delle macchine che danno immagini in bianco e nero.

Con gli anni cinquanta sono disponibili strumenti più perfezionati. I microscopi sono dotati di ottiche a passo variabile e ottiche “zoom”, e aspetto più importante, la visione dell’iride non si presenta più “piatta”, ma diventa tridimensionale (iridoscopi e lampade a fessura). Si perfezionano le fotocamere con ottiche macro ed esistono ormai pellicole a colori adatte al rilievo microfografico dell’iride.Con gli anni ottanta é disponibile la telecamera (videocamera) che permette un rilievo rapido dell’immagine ed attualmente tende a sostituire la fotocamera. Ora disponiamo del computer, nel quale si possono riversare immagini provenienti da telecamere-fotocamere digitali, da scanner per diapositive, e che è capace di gestire e archiviare immagini e dati in gran quantità .